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Channel: Converti gli a capo in ... Nheit
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a palazzo Grazioli . grazia subito.

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 Signori  entrino...entrino

...sosta alla Cassa per l'acquisto del biglietto prezzo ridotto ragazzi, e nel passaggio al cancelletto si risvegliava il batticuore. I padiglioni colmi di merce d'ogni ben di dio affollavano la Fiera campionaria.
Ogni etnia col  mercato in giro per il mondo offriva i suoi prodotti.
Uno sguardo veloce tutt'intorno e si correva all'appuntamento con i giochi. La zona dei  divertimenti piccola Disneyland di periferia stava a ridosso dello stagno. Era un mondo da Pinocchio nel Paese dei balocchi . Una scritta grande a colori lampeggiava in prima fila  :
Entrino   entrino..Signori ...solo poche lire per la meraviglia della sala degli specchi. .
Ecco il biglietto  di  50 lire, la metà delle 100  bloccate  nelle tasche.
Noi quattro, femmine e maschi col cappottino largo e il copricapo a paraorecchie a cane a protegger dal freddo,fumavamo il respiro dell' inverno facendo mostra di aver la sigaretta tra le labbra.
Noi compagni amici delle medie con l'orgoglio di arrivar da soli alla Fiera che stava all'altro capo di città con coincidenza di  due mezzi pubblici. Noi vocianti ed imbranati col corpo che cresceva.   sconosciuto.
Si entrava nella sala  già ridendo e tra gli specchi si  esagerava a far le smorfie e i salti, e ridere scherzare e diventare rossi nello sforzo dì ricever l'applauso col titolo  del saltimbanco più  scemo e  più smollato,..frenetici nel  provare la maestria degli specchi -  ingrassare  crescere  rimpicciolirsi deformarsi  apparire  dimezzarsi .  e poi sparire e    riapparire con l'urlo di una voce dai toni già lontani dall'infanzia.
Nel mondo di specchi nuovi e lucidi  si  giocava a diventare nano gigante Gulliver ciccione stecco guerriero burattino.  Alice nel paese senza confine delle meraviglie,con allegria ruspante  a dispetto di quel  corpo di bambino femmina e maschio che chissà dove era andato .
Volava il tempo.
Ad uscire restava l'emozione . Nello stomaco affiorava qualcosa di  strano dolce amaro, che inquietava e non si capiva cosa fosse .fastidioso. Nessuno lo svelava agli altri . ma si taceva pensosi  un po' per un tratto  dopo.
E  dopo tanti anni  ritorno in quella Fiera,  a camminare tra  gli stand di gente seria. .
ed eccola, la  sala  degli specchi. ancora lì nell'angolo a ridosso dello stagno.
Da fuori la trapasso. guardo dentro, senza entrare. non ho più  il copricapo a orecchie per il freddo e  il mio tempo non  esagera più con gli sberleffi ragazzini.  la voce parla nel  tono già concluso.  .
Penso ai quattro mattacchioni. Gli specchi  della sala hanno imprigionato il  tempo di quel giorno e i quattro son racchiusi  tra quei vetri come  bozzoli di ragni e di farfalle.ancora nuovi.
 Sono stati buoni gli specchi questa volta. nel ricordo.  gli specchi che sempre m'hanno rivelato con macchie gialle opache la loro corrosione di umidità profonda e di sfacelo.  
Mi allontano con l'amaro dolce nella gola  che trovo ancora strano ed ingombrante,
 Sosto dentro  la serra dove poggiano i fiori  senza gran profumo.
"Signora prego   le faccio un prezzo buono  "
 "Sì prendo... vediamo... un  mazzetto di crisantemi gialli o... uno di non di ti scordar di me ? 
Facciamo  tutti e due"
I due vasetti in bilico stanno in una mano .  nell'altra pian piano  si consuma la stecca gonfia e appiccicosa  di zucchero filato. Si va verso l'uscita




Signore Signori...entrino

Article 3

onde alte 10 metri

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{} Crotone   L'odissea del barcone alla deriva. Tutti salvi i 121 migranti a bordo.

Barcone alla deriva in Calabria, arrestati tre presunti scafisti

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Foto
dicembregennaiofebbraiomarzoaprile ...Aprile !!


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s'era ingrassato e divertito fin dal 2005. ora gli fanno la festa. grasso a iosa e non si butta via niente   .La porcata non c'è più ma in questi anni ha fatto tante leggi incostituzionali  e non c'è neppure un nuova legge elettorale. si digiuna. ma il porcile è ancora pieno
maialino rosa



Matteo Salvatore - Sempre poveri

Mandela

: Sante Nicola

IL CARRAMMERDA

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... a trasportare la loro pallottola lungo una linea retta; se incontrano un ostacolo, cercano di superarlo scavalcandolo, senza cambiare direzione.


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Il rosso e il nero. 


Un tango è una  metafora della vita reale di una coppia, ora serena con spruzzi d' amore , ora burrascosa con frecciate di  odio  , talvolta altalenante  d'odio e d'amore insieme



Eramorto di gelosia mentre ballava avviluppato al tango della Comparsita .
Marcel Alvarez AstorTanguero maestro del tempo 2/4 di Milonga, giaceva nel  catafalco di velluto rosso e nero. Un garofano vermiglio sporgeva dal taschino del gilè. La musica del tango delle Capinere gli recitava il requiem.
Gli amici tutt'intorno vegliavano il ricordo dell'estinto. ancora incredula per tale dipartita Morena Josefina singhiozzava più  di tutte .si palpava  il s0pracciglio destro segnato da taglio di coltello un anno prima  da parte di Marcel. 
Nel viso del tanguero tardava ad apparire il rigormortis . i lineamenti erano ancora  vivi di passioni d'odio e d'amore in lotta fra di loro . file di rughe gli solcavano la  fronte, altre rughe gli scorrevano tra la bocca e il naso .ancora rossa appariva la ferita alla base del collo per colpo di rasoio da parte di Morena  un mese prima.
Al cenno del Direttore del servizio funebre la musica cessò .Cadde un lenzuolo bianco sul corpo di Marcel.
La cassa fu inchiodata .venne sistemata sopra il carro trainato da cavalli neri a paraventi rossi. gli zoccoli a passocadenzato la cullarono
fino al Camposanto 
La  fossa era già pronta e il ballerino si trovò sepolto dalle zolle di terra e fiori musiche e preghiere. 
A fine della scena gli amici si avviarono all'uscita, impazienti di infilarsi nel bistrò e perdersi nell'alcol e nel tango di Mi noche triste . 

  Buio al cimitero . 


Il  viso del tanguero era contratto ancora. ma ad un tratto


dalla sua bocca si levò un gorgoglio .un fil di fumo come spirale aguzza s'infilò dentro lo stipite del legno, volteggiò nell'aria ,si divise in due in sincronia di forme e movimenti , simmetria di colori rosso e nero.
Le due forme si scomposero più volte, e poi si ricomposero allacciate . 
Si allontanarono infine dal tanguero  con passo deciso di Colgada, senza guardarsi indietro. senza guardarlo più.  dopo una vita insieme lo lasciarono. Loro
Amore e odio . Odio e amore .facce dello stesso tango  tenute vive per autocombustione.
Fuochi chiamati fatui.chimicamente veri.

A danze chiuse.  Marcel distese il volto nella pace eterna..   finalmente libero.

Un po' più in là  in mezzo alla città in un'altra vita in un'altra storia una chitarra da una finestra in festa componeva un flamenco pieno di allegria ,,,

                                    Dice que se va dice que se va dice que se queda,
                         dice que se va dice que se va
 vayo me vou con ella













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collage di Ida Gallo per Rosso  e Nero. grazie Ida...e ancora balla  Lui a scheletro  pure col fiore in testa . olè che passione il tango.
Ida,    mi fa paura !!!!!!!!!
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